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Festival del Cinema di Torino

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2007 13:57
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25/11/2007 19:56

Tutti i film
Da poco è iniziato il festival del Cinema di Torino sotto la direzione di Nanni Moretti ( [SM=g9302] )... ecco i film della rassegna!

IN CONCORSO:

AWAY FROM HER di Sarah Polley (Canada, 2006, 35mm, 110’)
L’esordio dietro la mdp di Sarah Polley, un commovente mélo sulla terza età, generoso coi suoi personaggi e i loro sentimenti. E con un cast da applauso. Atom Egoyan è il produttore esecutivo, da un racconto di Alice Munro, con una smagliante Julie Christie.

THE BLUE HOUR di Eric Nazarian (Usa, 2007, HDcam, 93’)
Piccole storie di quotidiana perdita sullo sfondo del Los Angeles River. Un film essenziale, dai dialoghi scarni, girato con l’inventiva e lo stile asciutto di un esordiente attento all’ordinaria rappresentazione del dolore.

THE ELEPHANT AND THE SEA di Ming Jin Woo (Malesia, 2007, Digibeta, 100’)
Il film racconta due storie parallele di lutto di personaggi che non si incontrano mai. Rigore ed emozioni in un film che ricorda il cinema di Tsai Ming-Liang: ellissi, dolori e scomparse trattate in stile maturo, asciutto e convincente.

GARAGE di Lenny Abrahamson (Irlanda, 2007, 35mm, 85’)
Il mite Josie gestisce una stazione di servizio alla periferia di una cittadina irlandese. Un dramma struggente, una delicata e crudele fiaba contemporanea, interpretata da uno dei volti più noti della tv irlandese.

GYEONG-UI-SEON/ THE RAILROAD di Heung-sik Park (Corea del Sud, 2006, 35mm, 107’)
Lei è una giovane assistente universitaria, lui è un autista della metropolitana: i loro destini si incrociano in un luogo imprevisto e magico. Un melodramma insieme trattenuto e struggente, dagli sviluppi sorprendenti. Dall’autore di Ha-Roo, vincitore del concorso cortometraggi di Torino Film Festival nel 1999.

THE HOME SONG STORIES di Tony Ayres (Australia, 2007, 35mm, 103’)

Un melodramma controllato e autobiografico, pudico e rispettoso, uno sguardo sui sentimenti che entra dritto nel cuore, e commuove. Applauso a scena aperta per Joan Chen e tutto il cast.

HULING BALYAN NG BUHI: O ANG SINALIRAP NGA ASOY NILA/ THE WOVEN STORIES OF THE OTHER di Sherad Anthony Sanchez (Filippine, 2007, Beta SP, 89’)
Lampi di Apichatpong Weerasethakul e canti tribali che ricordano il Mike Oldfield degli anni ’70, senza facili folclorismi. Un esordio filippino ipnotico e apparentemente senza storia, ma invece denso di storie e di Storia.

KUNSTEN Å TENKE NEGATIVT/ THE ART OF NEGATIVE THINKING di Bård Breien (Norvegia, 2007, 35mm, 79’)
Opera prima del norvegese Bård Breien, un’esilarante commedia nera che mescola dramma psicologico, sarcasmo e romanticismo. Colonna sonora dedicata ai gourmet del rock: Johnny Cash, Steppenwolf, Nina Simone.

LARS AND THE REAL GIRL di Craig Gillespie (Usa, 2007, 35mm, 106’)
Da uno spunto alla Berlanga, una commedia di solidarietà collettiva alla Frank Capra: l’America come ci piacerebbe che fosse. Con il disarmante Ryan Gosling (Half Nelson, The Believer), Emily Mortimer e Patricia Clarkson.

LINO di Jean-Luis Malesi (Francia, 2007, 35mm, 83’)
Dopo la morte della giovane donna che frequentava da poco più di un anno, un uomo di cinquant’anni resta solo con un bambino di due, Lino. La ricerca del padre, ignoto, diventa un’ossessione, ma intanto tra lui e Lino nasce un rapporto unico. Storia semplice, che scansa il melodramma ma commuove senza trucchi.

NAISSANCE DES PIEUVRES di Céline Sciamma (Francia, 2007, 35mm, 85’)
D’estate, nella periferia di Parigi, Marie, Anne e Floriane, quindici anni e una passione in comune per la danza acquatica, passano il tempo a guardare il soffitto. Quando i loro destini si incrociano, esplodono amori e desideri inaspettati. Intenso teen movie di una giovane regista che scrive questo film per diplomarsi in sceneggiatura. E affrontare il misterioso processo del divenire donna.

NEANDERTAL di Jan Christoph Glaser e Ingo Haeb (Germania, 2006, 35mm, 103’)
Una storia di crescita, di perdita e di redenzione. Una sorta di apologo sulle difficoltà relazionali del nostro mondo contemporaneo.

NOISE di Matthew Saville (Australia, 2007, 35mm, 108’)
Una ragazza è l’unica superstite di un massacro avvenuto su un treno cittadino. Graham MacGahan è un poliziotto della periferia di Melbourne dove è avvenuto un altro efferato crimine. Un giallo al contrario, di atmosfere e dialoghi, con uno stile personalissimo e una costante attenzione alla psicologia dei personaggi.

THE SAVAGES di Tamara Jenkins (Usa, 2007, 35mm, 114’)

Opera seconda dell’autrice di L’altra faccia di Beverly Hills (1998), un’amarissima commedia familiare in cui s’intrecciano le solitudini radicate di un fratello e una sorella, riuniti dalla malattia del padre. Dialoghi folgoranti (della stessa Jenkins) e due attori alle soglie dell’Oscar: Laura Linney e Philip Seymour Hoffman.

VOLGELFREI di Janis Kalejs, Janis Putnins, Gatis Smits e Anna Viduleja (Lettonia, 2007, 35mm, 95’)
Quattro momenti esemplari nella vita di un uomo. “Infanzia”, “Adolescenza”, “Maturità”, “Vecchiaia” raccontano la parabola di un individuo, dai giochi del fanciullo alla solitudine del vecchio. I quattro episodi sono girati da quattro diversi: il risultato è un affascinante mosaico in cui la disuguaglianza stilistica aggiunge interesse a una messinscena di alto rigore.

ANTEPRIME:

10 ITEMS OR LESS di Brad Silberling (Usa, 2006, 35mm, 82’)
Morgan Freeman è un attore lontano dalle scene. Paz Vega è una spagnola che lavora alla cassa di un supermercato. Passeranno insieme una giornata tra chiacchiere e confessioni. Un film intimista su due anime perse a Los Angeles, dal regista di City of Angels e Lemony Snicket.

CHARLIE BARTLETT di Jon Poll (Usa, 2007, 35mm, 96’)
Sovvertendo le regole del “college movie”, il regista Jon Poll disegna un ritratto affettuoso e grottesco di un timido, Charlie Bartlett, con l’animo del leader. Tra gli interpeti, nella parte dell’irascibile preside, Robert Downey jr.

EASTERN PROMISES di David Cronenberg (Canada/Usa/Uk, 2007, 35mm, 100’)
Il corollario ideale di A History of Violence, nel cuore di Londra invece che in America. La mafia russa si veste di rispettabilità, le “famiglie” sono una trappola. Un teorema grafico, astratto come un balletto, come i tatuaggi che illustrano il corpo di Viggo Mortensen. Con lui, Naomi Watts, Vincent Cassel e il diabolico Armin Mueller-Stahl.

IRINA PALM di Sam Garbarski (Belgio/Germania/Lussemburgo/Uk/Francia, 2007, 35mm, 103’)
Maggie è una casalinga della Londra suburbana che deve trovarsi un lavoro. Goffa e imbarazzata, col cappotto informe e la borsa della spesa, Marianne Faithfull percorre con femminile determinazione la sua piccola odissea di nonna in ansia, tra conformismo e sospetti.

MY BLUEBERRY NIGHTS di Wong Kar Wai (Hong Kong/ Cina/ Francia, 2007, 35mm, 111’)
Il primo film in lingua inglese e ambientato negli Stati Uniti di Wong Kar Wai, protagonisti Jude Law, Norah Jones e la chitarra country di Ry Cooder. E la canzone su cui si regge tutto il film è di Cat Power, una delle più note cantautrici americane, che interpreta anche una piccola parte nel film.

ONCE di John Carney (Irlanda, 2006, 35mm, 88’)
Un piccolo film irlandese che racconta l’incontro di due personaggi senza nome con una grande passione in comune, la musica. Una storia delicata, condita da bellissime canzoni in stile Damien Rice.

A THOUSAND YEARS OF GOOD PRAYERS di Wayne Wang (Usa, 2007, 35mm, 83’)
L’incontro di Yilan, una donna cinese che vive da anni a San Francisco ma è cresciuta secondo le tradizioni culturali del suo paese, e suo padre. Torna il sino-americano Wayne Wang, con il suo minimalismo, con la sua attenzione ai conflitti culturali quotidiani, con la sua ricerca di comprensione reciproca.

film.tv.it

e in più una retrospettiva su Wim Wenders e una su John Cassavetes [SM=g7563]

03/12/2007 13:57

Il 25/o Torino Film Festival e' stato vinto dal film irlandese di Lenny Abrahmason, 'Garage', interpretato da Pat Shortt. Premio speciale della Giuria a The Elephant and the Sea di Woo Ming (Malesia-Olanda). Miglior attrice Joan Chen per l'australiano The Home Song Stories; miglior attore Kim Kang-Woo per il coreano Gyeongui Seon/The Railroad di Park Heung-sik. Il Premio Cipputi al film In fabbrica di Francesca Comencini.

ansa
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