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Primavera, estate, autunno, inverno...e ancora primavera

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2007 17:08
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28/11/2007 17:14

di Kim Ki-Duk
PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO...E ANCORA PRIMAVERA
di Kim Ki-Duk (봄 여름 가을 겨울 그리고 봄 (Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom))
(Korea, 2003)
con: Oh Young-Su, Kim Ki-duk, Kim Young-Min, Seo Jae-Kyung, Ha Yeo-Jin




TRAMA: Primavera

La storia comincia con la presenza di un anziano monaco e del suo giovanissimo discepolo e novizio. Quest'ultimo è il protagonista del film. Durante la "primavera" della sua esistenza, il giovane novizio scopre l'importanza e il rispetto della vita, grazie soprattutto alla rigida educazione impostagli dal suo maestro. Infatti questo, per punire il bambino per il suo atteggiamento violento e cinico nei contronti di alcuni animali del bosco, lo punisce infliggendogli la stessa pena.

Estate

La vita del giovane monaco, divenuto ormai un adolescente, viene stravolta dall'arrivo nell'eremo di una donna con sua figlia, anche lei adolescente ma malata. Alla richiesta della madre, il vecchio monaco accondiscende a che la ragazza resti nel monastero per poter curare il suo male, anche se il maestro ritiene che il problema non sia fisico, bensì interiore. La presenza della ragazza turba profondamente il giovane monaco, al punto che i due cederanno alle loro tentazioni, contro il parere del vecchio monaco. Il giovane monaco però, innamorato della ragazza ormai guarita e partita per tornare nel mondo "reale", scapperà dall'eremo per poterla raggiungere.

Autunno

Il vecchio monaco continua la sua vita solitaria nell'eremo e, per caso, scopre su di una pagina di giornale che un trentenne è in fuga dopo aver ucciso sua moglie a causa della gelosia. Il fuggitivo è proprio il giovane monaco, che si rifugia nell'eremo presso il suo maestro, dove tenta anche il suicidio ma è prontamente fermato dal vecchio. Per aiutare a ritrovare la pace interiore, il vecchio monaco assegna al giovane un lavoro di grande calma e meticolisità. Intanto, però, due poliziotti riescono a scovare il giovane omicida ma accettano, su richiesta del maestro, di portarlo via solo a lavoro concluso. L'indomani, finito il lavoro e partiti i due poliziotti con il giovane, il vecchio monaco si suicida dandosi fuoco nella sua barca al centro del lago.

Inverno

Ormai divenuto anziano, il discepolo del defunto maestro torna all'eremo, dove tutto è ghiacciato per il freddo. Dopo aver scoperto la fine del proprio maestro, il monaco comincia ad esercitarsi nelle arti marziali. Ma la sua vita cambia allorquando una giovane donna lascerà nel convento alle attenzioni del monaco, il suo piccolissimo figlio. Questa però morirà nel lago ghiacciato mentre si allontana dall'eremo.

... e ancora primavera

Il ciclo della vita riprende: il monaco si prenderà cura del bambino, che intanto è cresciuto, così come il vecchio defunto monaco aveva fatto tempo addietro con lui.

wikipedia.it

COMMENTO PERSONALE: Con questo film non esistono vie di mezzo: o lo si considera un capolavoro, oppure un film noiosissimo...
Kim Ki-Duk esplora tutti percorsi della vita e dell'anima dell'uomo attraverso le quattro stagioni, coincidenti idealmente con la crescita del piccolo monaco protagonista.
E' un film a volte violento, spesso crudo nel mostrare aspetti della vita del bambino che cresce imparando a sue spese lezioni importanti di vita.
Scopre così il gusto della violenza e del sesso, ma anche la crudeltà, la sofferenza, le punizioni infertegli...il tutto in un crescendo poetico che culmina con la vecchiaia del protagonista che si prenderà cura di un altro bambino cui impartirgli preziose lezioni di vita.
Kim ki-Duk dirige con mano ferma il suo miglior film della sua breve ma intensa carriera: il più dotato regista dell'Estremo Oriente si conferma una piacevole rivelazioni, e non si può non giudicare positivamente questa opera che si inserisce tra altri due capolavori come L'isola e La samaritana.
La critica sembra essersi finalmente accorta di lui: speriamo che anche il pubblico, per il momento solo d'èlite, lo noti, e gli tributi il giusto rispetto che merita.

[Modificato da kingofkings86 28/11/2007 17:16]
28/11/2007 20:12

Film IMMENSO di un regista a dir poco geniale, qualche gradino sotto a Ferro 3 e Bad Guy (che sono a loro volota sotto quell'irripetibile capolavoro che è L'Isola), un film da provare sulla pelle come il corso del tempo, pura poesia... E bravo il nostro moderatore [SM=g10631]
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Post: 25
Età: 35
Sesso: Maschile
10/12/2007 10:41

Bellissimo film.

E' veramente interessante notare come il "ciclo della colpa e della pena" presente nella maggioranza (tutti?) dei filosofi greci presocratici si ritrovi in un film di un regista coreano: mi chiedo se sia un tema caro anche a certa filosofia orientale (che ignoro in toto).
10/12/2007 17:08

è un tema che nel cinema di Kim viene proposto più volte, spesso abbinato all'amore, basti pensare a "L'Isola", dove il protagonista è un ricercato che vive come in esilio e tenta il suicidio con ami da pesca o a Bad Guy e La Samaritana, discorso che andrebbe approfondito, specie nel cinema coreano, "colpa e pena" vengono richiamate anche in alcune opere di Park (trilogia della vendetta), ma non credo sia una peculiarità di Tutto il cinema orientale
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